È passato un anno dall’inizio della diffusione del Coronavirus nel nostro paese. Quali sono i business digitali in crescita e cosa abbiamo imparato?
La pandemia ha rappresentato un vero e proprio momento di svolta per la trasformazione dei business in ottica digitale. Le regole per il successo sono cambiate e, ad oggi, fanno sempre più affidamento all’utilizzo di modelli digitali per creare nuovo valore ed esperienze.
In questo scenario del tutto nuovo, le aziende con una forte impronta digitale sono state le più efficienti nel rispondere alla metamorfosi del comportamento dei consumatori. Questi ultimi, chiusi nelle loro case, non autorizzati ad uscire se non per comprovate esigenze lavorative o per esigenze legate all’acquisto di beni di prima necessità, hanno dovuto cambiare le proprie abitudini di acquisto. Si è passati dunque dalle attività offline al commercio elettronico.
Ciò ha determinato in tutti i paesi la rapida ascesa di settori che, sino a poco tempo fa, non avrebbero mai immaginato una tale crescita. Tra questi, i settori del delivery, app mobile e dei servizi di sanificazione e igienizzazione.
Transizione verso il digitale
La pandemia causata dal Coronavirus che si è diffusa in Italia a partire dai primi mesi del 2020, ha trasformato i modelli di vita delle persone. Le ha sottoposte a veri e propri cambiamenti di natura sociale, economica e lavorativa. Ciò, a causa delle conseguenze del lockdown e delle misure di contenimento rese necessarie a seguito dell’inattesa e veloce diffusione del virus.
L’enorme impatto sociale ed economico, scaturito dal veloce diffondersi dell’epidemia, ha reso necessari cambiamenti improvvisi nelle vite e nei comportamenti delle persone. Per far fronte a questa situazione inaspettata, hanno infatti dovuto adeguarsi ad un nuovo stile di vita. Si è passati, così, da un diffuso disorientamento iniziale all’azione cercando, per quanto possibile, di spostare le classiche attività quotidiane dall’offline all’online.
Di certo c’è che, quest’ultimo anno, ha trasformato per sempre l’esperienza di ogni uomo. Come cittadino, persona, consumatore e dipendente e ha fatto si che i comportamenti di ognuno e le scelte di consumo cambiassero di conseguenza.
Ovviamente, sin dal principio, si è avvertita una chiara e forte necessità di rivedere le priorità in termini di digitalizzazione. In tutti gli ambiti, settori, fabbriche, aziende e scuole c’è stato un risultato (sia a livello italiano che a livello mondiale) tanto imponente quanto inaspettato in termini di transizione verso il digitale.
L’ascesa degli e-commerce
In Italia, così come in tante altre parti del mondo, la quarantena forzata ha determinato un significativo decollo per l’e-commerce. È infatti aumentato in maniera impensabile il numero di Italiani che ha fatto acquisti online. Allo stesso modo, sono aumentate le aziende che per la prima volta hanno implementato piattaforme di e-commerce nei loro modelli, orientandosi verso business digitali. Probabilmente, in normali condizioni, ci sarebbero voluti anni affinché l’e-commerce arrivasse al punto in cui si trova ad oggi. E invece, per effetto del lockdown dovuto al COVID-19 è progredito a livelli che nessun rivenditore avrebbe potuto immaginare solo 12 mesi fa. Al massimo, avrebbe potuto aspettarsi di vedere tali risultati nell’arco di alcuni anni.
Le restrizioni sembrano infatti aver avuto un effetto trasformativo sul modo in cui gli acquirenti in tutto il mondo effettuano acquisti.
App mobile e business digitali
Le app mobile per l’acquisto di beni e servizi di tutti i generi hanno visto una veloce crescita nei download. Infatti, lo smartphone è diventato il primo canale di acquisto, generando quasi la metà degli ordini online da parte della popolazione.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio e-Commerce B2C, gli acquisti online di prodotti da parte dei consumatori italiani hanno visto una crescita tale da attestarsi come l’incremento più alto di sempre. Dagli acquisti online in ambito Food&Grocery, all’arredamento e home living, sino ad una serie di altre nicchie di mercato come il pharma, il beauty e lo sport&fitness.
In particolare, secondo i dati Istat, nei mesi di maggio e giugno 2020, l’acquisto di beni online ha visto valori così elevati da annunciare definitivamente l’incredibile diffusione dell’e-commerce nel nostro paese. Chiaro segnale della confidenza acquisita dalla popolazione nei confronti degli acquisti online.
I negozi di quartiere verso business digitali
Il 2020 ha visto senza alcun dubbio la forte ascesa dei servizi a domicilio (o, ricorrendo all’inglese, del delivery). Tutti (o quasi) i negozi di quartiere, hanno iniziato a lavorare in stile “digital”, seppur con strumenti digitali meno evoluti rispetto al classico e-commerce. Si pensi ai punti vendita di vicinato come negozi di alimentari, farmacie, gelaterie, ecc. che, in tempi record, hanno attivato la presa dell’ordine via whatsapp o per chiamata telefonica.
Una svolta in chiave digital
Se fino a qualche anno fa si era abituati a recarsi in un ristorante a mangiare un piatto di pasta o una pizza, oggi le abitudini sono cambiate. Si ha voglia di un primo piatto particolare o di una pizza a cena? Bene, le alternative sono due: cucinare da sé (in casa) o ordinare il pasto nel proprio ristorante preferito, rassegnandosi ad un’unica possibilità: la consegna a domicilio. E se invece si ha voglia di un gelato? La situazione non cambia. Se in passato non avremmo mai pensato di ordinare pasticcini e gelato da ricevere in consegna al proprio domicilio, oggi abbiamo invece imparato a fare i conti anche con questo. E non solo. Abbiamo imparato anche ad ordinare telefonicamente un cacciavite nella nostra ferramenta di fiducia.
Sebbene il lockdown sia ormai (si auspica) solo un ricordo, faremo ancora per lungo tempo ricorso al delivery. Questo perché, come detto, anche i piccoli commercianti di paese hanno imparato dalle grandi piattaforme ad adattarsi a questa nuova modalità di consumo. La transizione verso business digitali è ormai un dato di fatto. E allora, c’è da chiedersi se anche ad emergenza passata ci sarà ancora distanza tra mondo fisico e digitale. Ora che tutti coloro che posseggono un’attività, hanno visto nell’online la possibilità di creare valore e mantenere relazioni con i propri clienti.
Non solo beni, anche servizi
Tra i settori che hanno visto una forte crescita a seguito dell’emergenza sanitaria, c’è anche quello dei servizi di igienizzazione e sanificazione degli ambienti e dei mezzi di trasporto.
Il timore generale per la diffusione del virus (come sappiamo, in grado di resistere sulle superfici) ha infatti incrementato le prenotazioni dei servizi di sanificazione degli ambienti e di lavaggio auto. Non bisogna infatti dimenticare quanto tempo giornalmente passiamo nella nostra automobile. Potrebbe quasi definirsi come una “seconda casa” e, in quanto tale, necessita di pulizia frequente e costante.
Tra coloro che, già da anni, hanno dato vita ad un’attività di lavaggio e sanificazione auto a domicilio, generando un vero e proprio business tutto digitale, vi rientra Mister Lavaggio.
Con circa 200 punti attivi in tutto il territorio italiano, si colloca tra quelle attività cosiddette “native digitali”, proprio perché nate e improntante sul digital. La particolarità è che il lavaggio o la sanificazione dell’auto possono essere effettuati presso il domicilio del cliente, fuori dall’ufficio in cui lavora o nel parcheggio della palestra. Il tutto con prodotti di nuova generazione, biodegradabili ed ecologici.
Provare i servizi a domicilio offerti da Mister Lavaggio è molto semplice. E’ possibile prenotare comodamente dall’applicazione mobile oppure dal sito e, in pochi semplici passi, un operatore qualificato sarà subito a vostra completa disposizione.